Nato a Milano (1920-2009), figlio del senatore Giovanni Treccani degli Alfieri, Ernesto Treccani è entrato giovanissimo, ancora studente di ingegneria, nei gruppi di avanguardia artistica e di fronda nei confronti della cultura fascista. Direttore della rivista “Corrente”, espose per la prima volta alla Bottega di Corrente nel 1940 insieme agli amici Birolli, Guttuso, Migneco e Sassu e gli altri membri del gruppo; nel 1943, ancora alla Galleria di Corrente e della Spiga, espose con Cassinari e Morlotti. Dopo la guerra e la resistenza, cui partecipò attivamente, fu redattore, insieme a De Grada, De Micheli, Vittorini e altri, di “Il 45″, poi animatore, con Ajmone, Chighine, Francese, Testori, del gruppo di “Pittura” e redattore della rivista “Realismo”: la Galleria del Milione presentava nel 1949 la sua prima personale con una monografia di Duilio Morosini. In quel periodo incominciò a dipingere anche a Parigi, da allora significativo punto di riferimento per il suo lavoro. Nel 1950partecipò con opere di bianco e nero alla Biennale di Venezia e successivamente, nel 1952 e 1956, con mostre personali di disegno e pittura alla XVI e XVII edizione; nello stesso 1956 prese parte alla mostra di realisti organizzata presso la Leicester Gallery di Londra e tenne una personale alla Heller Gallery di New York. Negli anni di guerra e del dopoguerra all’attività artistica si affianca un intenso impegno militante nell’-organizzazione del Partito comunista italiano e della Federazione nazionali e artisti, impegno destinato a protrarsi, in forme diverse, fino a tutti gli anni Novanta. La realtà contadina calabrese, conosciuta direttamente nel lunghi soggiorni a Melissa e il paesaggio urbano industriale di Milano e di Parigi, hanno costituito, negli anni Cinquanta e Sessanta, i temi fondamentali della sua pittura. Nel 1955 fece parte di una delegazione culturale in Cina, da cui riportò un centinaio di disegni e acquarelli. Tra i lavori degli anni Sessanta sono da ricordare le cinque grandi tele ispirate a La luna e i falò di Pavese (1962-63), il ciclo di opere Da Melissa a Valenza (1964-65), i dipinti sul tema del giardino e delle siepi e la serie di acquarelli dedicata a un viaggio a Cuba. Nel 1976, la lunga carriera di Ernesto Treccani viene celebrata da una mostra a Volgograd, Mosca e San Pietroburgo organizzata dal Ministero della Cultura sovietico. Negli ultimi decenni ha operato in luoghi diversi, sviluppando in molteplici direzioni la propria ricerca: dalla campagna emiliana alle regioni dell’Italia meridionale, dove ha lavorato a Matera, Potenza e Policoro, fino ai paesi contadini dell’Ucraina, attraversati sulle orme di Babel in un viaggio fantastico ispiratore della grande tela del Rosso Cavalier e (1977). Negli anni Sessanta e Settanta è intensa anche la sua partecipazione politica, tra cui spicca l’adesione alla Marcia della pace del 1967 e l’appoggio dato al Centro studi e iniziative di Partinico dell’amico Danilo Dolci. Nel 1978, a Milano, dà vita alla Fondazione Corrente mirante allo studio del periodo storico compreso tra la nascita del Movimento di Corrente e gli anni del Realismo, e all’organizzazione di incontri, dibattiti, seminari e mostre sui temi più attuali della cultura contemporanea. Negli anni Ottanta e Novanta Nizza e la Francia diventano uno dei punti di riferimento più Im-portanti della sua esperienza pittorica. Alla metà degli anni Ottanta risale una delle sue opere più importanti, La casa delle rondini, circa 2000 formelle ceramiche che rivestono interamente la sede della Fondazione Corrente della Collezion e Studio Treccani in via Carlo Porta a Milano. Tra i lavori più significativi degli anni a cavallo del secolo troviamo anche i grandi cicli ispirati al Don Chisciotte di Cervantes e al Decamerone di Boccaccio, intese come testimonianza dell’intenso rapporto tra parola e immagine che è sempre stato aspetto costante della ricerca di Treccani. Nel dicembre del 1996 personale alla Galleria d’Arte Brunetti “Visioni poetiche” Ponsacco.